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Manga e Anime

Forse non tutti sanno che il termine manga si riferisce solo ai fumetti giapponesi e non ai cartoni animati, chiamati invece anime.
Per i più curiosi ricordiamo che la parola manga letteralmente significa “immagini libere, stravaganti” (l’ideogramma “man” significa infatti libero e “ga” immagine) e fu coniato già alla fine del 1700 per definire alcune pubblicazioni

costituite soprattutto da immagini: ben più tardi in Giappone con la stessa parola si identificarono anche i fumetti.
In Italia i manga giapponesi arrivarono alla fine degli anni Settanta, anche se il fenomeno si affermò soprattutto a partire dagli anni Novanta grazie a serie storiche come Akira, Ken il guerriero e Dragon Ball.

Diverso è il discorso degli anime: il termine non è di origine giapponese, ma deriva dalla traslitterazione in lingua giapponese della parola inglese animation che diventa animēshon, abbreviato poi in anime, appunto, termine che ha finito per identificare nello specifico proprio i cartoni animati di produzione giapponese.

A questa categoria appartengono, suddivisi in vari “sottogeneri”, UFO Robot Goldrake, Capitan Harlock, Lupin III, ma anche Remì, Lady Oscar, Sailor Moon e così via, tutte serie che nel nostro paese sono state trasmesse prima da RAI2 e poi soprattutto da Italia1 e che tutt’ora trovano grande fortuna non solo presso il pubblico dei più piccoli.